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La domanda può apparire elementare: i motori di ricerca sono ormai entrati nella nostra vita quotidiana;
milioni di utenti digitano ogni giorno una o più parole per trovare ciò di cui hanno bisogno (informazioni,
prodotti, prenotazioni) in quell'oceano di pagine comunemente conosciuto come WEB.
La domanda non è superflua, invece: troppi imprenditori scambiano erroneamente i motori di
ricerca per strumenti al loro servizio, da piegare alla propaganda dei loro prodotti, e sono portati per questo a pretendere che il loro
nome, anche quando veicolato da parole chiave fin troppo comuni e affollate di concorrenti, si trovi sempre al primo posto.
Quando ciò non avviene, si crede naturale ricorrere a
trucchi e artifici, dietro suggerimento e consulenza di agenzie di dubbia reputazione.
Si tratta di un approccio sbagliato, anche dal punto
di vista commerciale: i motori di ricerca sono nati e si sono sviluppati per consentire agli utenti di trovare ciò che
cercano, in ordine di rilevanza.
Ciò non significa che questo concetto, così scolastico a prima vista, non possa e non debba
applicarsi a transazioni commerciali: significa che, per fare affari, l'imprenditore deve porre la massima attenzione a spiegare
bene e diffusamente che cosa vende, illustrare con dovizia di particolari le caratteristiche dei suoi prodotti e dei suoi servizi;
dare quindi un senso alla sua presenza nel Web.
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