| | Il PageRank di Google |
Introduzione
Consiglio la lettura di quanto segue a chi asserisce che il
PageRank non ha nulla a che vedere con la
Link Popularity.
Mi è capitato lo scorso anno di realizzare un sito dinamico che per la sua particolare struttura non poteva essere indicizzato;
i motori di ricerca, pur essendo in possesso dell'URL, non erano in grado di risolvere i link interni: vedevano solo una homepage
priva di testo. La homepage, infatti, era un
frameset privo del TAG <NOFRAME>,
il contenuto dei frames si trovava altrove, e nel tag <TITLE> non c'era nessuna parola chiave: solo il nome
dell'azienda.
Questo sito godeva però di alcuni link in ingresso (alla homepage, cioè al
frameset). Ebbene, nonostante
queste limitazioni, dopo pochi mesi il sito aveva raggiunto un
PageRank 4: un valore non alto, ma sicuramente
ingiustificato data la totale assenza di testo. Questo risultato non aveva nulla a che
vedere con il contenuto del sito, agli occhi dei motori di ricerca totalmente... vuoto.
Il PageRank è di gran lunga l'argomento più discusso all'interno del mondo degli esperti in
SEO.
Esso consiste in una formula che sembra ostica e semplice allo stesso tempo.
Non pretendo di entrare nei meandri di questa formula, ma mostrare come il
PageRank opera in concreto:
anche se un PageRank alto è solo uno dei parametri che decretano il successo o l'insuccesso di un sito WEB, ed
anche se ad esso si attribuisce spesso una rilevanza maggiore di quella effettiva, è fuori discussione
che, se un webmaster non conosce e non tiene presente come funziona questo parametro, corre il rischio
di andare incontro a conseguenze disastrose nel promuovere la scalata alle classifiche per i propri siti web.
Due possono essere gli atti che provocano queste conseguenze disastrose:
- Dispensare link a casaccio verso altri siti
- Organizzare in modo caotico la struttura interna del sito
Proprio per evitare questi errori, consiglio di leggere attentamente le sezioni successive.
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