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Keyword density

  • Come scegliere il nome del dominio
Molti si chiedono: qual è il TAG più importante ai fini del posizionamento nei motori di ricerca? Il TAG di gran lunga più importante non è... un TAG. Si tratta del nome del dominio. Se il nome del dominio contiene una parola chiave, salvo rari casi, la ricerca della parola in oggetto restituirà il dominio al primo posto.

Se al primo posto non appare la homepage ma una pagina interna, significa che la struttura dei link interni al sito non è corretta: non può accadere che una pagina interna sia più rilevante della homepage per la parola chiave principale. Se il sito non compare al primo posto, fatti salvi i casi di più siti con lo stesso nome ma con suffissi diversi, significa invece che la parola chiave scelta è troppo generica.

Spesso, nel caso di aziende conosciute, è naturale e corretto che il dominio coincida con il nome dell'azienda. E' possibile, come noto, ricorrere anche a nomi composti, e questa scelta è consigliabile per le aziende meno conosciute: in questo caso il secondo nome dovrà essere una parola chiave che indica la categoria merceologica prevalente.

Come noto, i nomi di dominio non possono contenere spazi vuoti. Gli unici caratteri consentiti come separatori sono: il punto (.) e il trattino (-) ...oppure nessun separatore: i motori di ricerca sono in grado di scomporre le parole composte che siano dotate di significato prese separatamente. Spesso l'assenza di separatori costituisce la scelta migliore.

La ragione sociale di molte aziende può talvolta essere composta da due parole. In questo caso è consigliabile fare una piccola forzatura unificandole, senza separatori: quasi sempre, almeno una delle due parole è troppo generica, e l'utente, ormai abituato alla sintassi dei motori di ricerca, digita il nome in soluzione unica.

La scelta dell'estensione del dominio (it, com, info, biz, org, ecc..), almeno per quanto riguarda l'italia, appare scontata: se il sito è in lingua italiana scegliere .IT eventualmente affiancato da .COM se il sito ha finalità commerciali. A scanso equivoci è consigliabile acquistare anche le altre estensioni, se disponibili: l'acquisto di un dominio è ormai diventato un investimento minimo.

  • Le parole chiave
Le Keyword sono ciò che gli utenti digitano per cercare qualcosa nel web: possono essere una parola singola, ma anche una frase composta di due o più parole. In questo caso, maggiore è il numero di parole, minore è il numero di pagine che soddisfano la richiesta. Per Keyword density si intende la proporzione in cui una parola chiave o frase appare in una pagina web rispetto al resto del testo: numero Keywords/totale parole. Maggiore è il numero di questa proporzione, più alta si definisce la Keyword density.

I maggiori motori di ricerca considerano la Keyword density parte integrante dei loro algoritmi. Le modalità con cui viene trattato questo fattore variano da un motore all'altro. In particolare varia il livello di importanza che i vari motori di ricerca attrubuiscono a questo fattore, e varia anche il limite oltre il quale un eccesso di parole chiave viene ritenuto sospetto e conduce a una penalizzazione. E' voce comune che Yahoo e MSN abbiano una maggiore tolleranza rispetto al motore leader Google. La stima precisa di questi livelli di tolleranza non è nota, ma i SEO consigliano di non superare il 5%. Tra l'altro, una pagina troppo affollata di parole chiave snatura la sintassi della pagina e la rende scarsamente leggibile, quindi ha un effetto negativo sul visitatore.

Anche il punto della pagina dove vengono piazzate queste parole chiave riveste una sua importanza. Le parole chiave possono (e devono) essere utilizzate preferibilmente nei seguenti tag: TITLE, intestazioni (H1...H6), anchor links. Nei paragrafi veri e propri, è preferibile all'inizio del paragrafo e alla fine. In generale, si ritiene che le parole chiave debbano essere maggiormente concentrate all'inizio della pagina. Un veicolo molto importante è il testo che accompagna i link in ingresso da altri siti, perchè dicono di cosa tratta una pagina e per quale argomento è ritenuta rilevante da altri. Anche in questo caso, se il testo è sempre lo stesso per molti link si rischia la penalizzazione. Il tag di gran lunga più importante è il TITLE: la parola chiave principale è bene che sia la prima parola del titolo della pagina. Anche per il titolo, occorre non superare un livello di guardia: si consiglia di inserire due parole chiave al massimo.

La forma in cui appaiono le parole chiave deve essere tale da abbracciare tutte le possibilità di ricerca. Per le parole singole, usare il singolare, il plurale, i suffissi, le varianti e i sinonimi; per le frasi, usare tutte le combinazioni possibili. Se la parola o la frase su cui si vuole contare è molto competitiva, è consigliabile concentrare le varie forme in cui essa può essere ricercata in più pagine diverse, dedicando ad ogni pagina una delle varianti.

La cosa più importante, tuttavia, quando si scrivono i testi, è dimenticare il problema, non lasciarsi influenzare da questa preoccupazione: spesso un testo ben scritto rispetta queste regole, e può essere naturalmente rilevante rispetto all'argomento trattato. Il calcolo della densità è bene farlo dopo, ma solo per introdurre pochi accorgimenti sintattici.

Per Keyword stuffing si intende la pratica di intensificare parole chiave all'interno di una pagina WEB. E' bene evitarlo, e non solo per non incorrere nei filtri di Google, ma soprattutto per non compromettere la leggibilità della pagina e perdere visitatori. Le forme di penalizzazione contro la pratica del Keyword stuffing possono variare da una perdita di posizione nelle classifiche per rilevanza, perdita di PageRank, fino all'esclusione dagli indici (ban)

  • Un metodo più raffinato: term frequency
Alcuni teorici SEO sostengono che la Keyword density è un parametro irrilevante nel determinare il posizionamento di una pagina web. Alcuni si spingono fino a sostenere che tale metodo non sarebbe in realtà più usato dai motori di ricerca, se non per penalizzare il keyword stuffing. Il parametro attualmente utilizzato sarebbe in realtà più raffinato, la term weight analysis. Si tratta di una formula più avanzata che, a differenza della Keyword density tiene conto non solo del documento analizzato (on-page) ma di tutti gli altri documenti (off-page) che costituiscono il web, il peso relativo, la normalizzazione della lunghezza del documento.

Questa formula, certamente molto più complessa della Keyword density, usa un'equazione di questo genere:

Wi = tfdi / max tfdi * log (D/dfi)

tfdi
frequenza del termine (parola o frase) all'interno del documento
max tfdi
frequenza massima di qualunque frase o parola nel documento
D
numero di documenti indicizzati (stima attuale per Google: oltre 8 miliardi)
dfi
numero di documenti che contengono la parola o frase

Una variante di questa equazione è nota come Glasgow Weight:

Wij = log(freqij + 1) / log(lengthj) * log (N/ni)

freqij
frequenza del termine i nel documento j
lengthj
numero di termini unici (parole o frasi) nel documento j
N
numero di documenti indicizzati (stima attuale per Google: oltre 8 miliardi)
ni
numero di documenti che contengono la parola o frase

Queste due formule alternative, sarebbero la base della valutazione sulla rilevanza di un documento per determinate parole chiave: un'unità di misura, come si vede, che non si limita alla pagina analizzata ma tiene conto di tutto il web, e si muove nella stessa direzione (off-page) della link popularity.


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Ultimo aggiornamento pagina: 18/02/2007 10:28:22